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Antifurti e Sistemi TVCC anche domotici con Alexa

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Sistema Antifurto e TVCC
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Prima di iniziare con le spiegazioni tecniche ed alcuni esempi sui costi, vorrei dire una cosa fondamentale sui sistemi di allarme Antifurto per privati ed aziende.
La cosa fondamentale da sapere è che la maggior parte degli antifurti in commercio non sono certificati, cioè dire non hanno nemmeno un grado di protezione certificato, anche se in realtà esistono 4 gradi, dal grado 1 al grado 4, dove il grado 4 di protezione certificata si utilizza solitamente nelle banche o gioiellerie, mentre un livello 3 si utilizza nei centri commerciali o ville private di alto valore o per proteggere appartamenti davvero esclusivi.
Ecco una breve spiegazione dei 4  gradi di protezione:

Grado 1: rischio basso, attacco da persone non esperte.
Grado 2: rischio medio-basso, attacco da persone che hanno minime competenze.
Grado 3: rischio medio-alto, attacco da persone che hanno buone competenze.
Grado 4: rischio alto, attacco da persone con competenze specifiche dell'impianto.

La maggior parte degli antifurti che vedete in TV oppure online (anche molto famosi e che richiedono il pagamento mensile di un abbonamento), non hanno nessun grado di certificazione, quindi state davvero attenti a cosa acquistate ed affidatevi soltanto a veri professionisti del settore.

L’impianto antifurto ci permette di contenere il rischio di intrusioni indesiderate all'interno del proprio appartamento o della propria casa singola.
Affinché la protezione sia efficace, il sistema di allarme deve possedere dei requisiti particolari (dai componenti che lo compongono, alla posizione strategica di installazione, finendo con l’installazione a regola d’arte).
Vediamo, quindi, quali sono i principali componenti per realizzare un buon antifurto domestico (sia wireless che filare), e quali sono i principali pro e contro di ciascuna tipologia di componenti.
Nella trattazione daremo pure spazio all'aspetto economico e normativo.

La protezione perimetrale

Il perimetro della casa riguarda tutta la linea immaginaria che bisogna rendere continua ai fine della impossibilità di oltrepassarla. I muri sono una barriera che normalmente un ladro non può abbattere.
Poi ci sono le varie aperture (porte, finestre, …), che ci permettono di entrare in casa e quelle che permettono di godere dell’areazione e della luce esterna.
Un giardino o spazio ad uso esclusivo dell’abitazione ha anch'esso un perimetro e rappresenta un ulteriore punto da proteggere.
Ovviamente il tipo di sensori da installare nell'impianto antifurto saranno di diverso tipo in funzione di quale parte del perimetro della casa si vuol proteggere dall'intrusione.

Barriere di allarme per la protezione di aree esterne

Nel caso in cui ci siano spazi esterni alla casa non comuni con altri proprietari, ci si può proteggere dall'intrusione con delle barriere ad infrarossi (PIR) o a microonde.
Al di là della tecnologia adottata, le barriere lavorano in coppia (solitamente una barriera trasmittente ed una ricevente) e formano una sorta di muro virtuale.
Se ad impianto attivato, questo muro viene oltrepassato da un’essere umano o un mezzo il sistema va in allarme.

Questi sistemi di allarme vengono utilizzati dove ci sono grandi aree esterne e lunghe distanze da coprire , per piccoli giardinetti può non volerne la pena in quanto i costi potrebbero pesare molto sul preventivo di spesa per la realizzazione dell’impianto antifurto.
In questi casi si può optare per la soluzione del punto seguente, soluzione che non segnalerà l’intrusione nel giardinetto ma solo in prossimità di varchi di accesso quali porte o finestre.

Barriere per la protezione di effrazioni su porte e finestre

Il principio di funzionamento e la logica di installazione è identica a quella per le barriere esterne che abbiamo visto prima, cambia il design e la lunghezza protetta.
Dato che questi componenti vanno montati su finestre e porte finestre , hanno un design che si integra con l’architettura della casa (quindi sono molto carini da vedere).

Queste barriere hanno l’obiettivo di bloccare un malintenzionato prima di forzare l’accesso alla porta o finestra causando un danno alla stessa.
Questo vantaggio però ha un costo che può far lievitare il prezzo di tutto il sistema di allarme dell’appartamento.
Se il budget diventa proibitivo ci si può affidare ai contatti magnetici e per tapparelle.

Contatti per tapparelle

Per quanto concerne i sensori per le tapparelle, il loro obiettivo è ovviamente quello di rilevare movimenti verso l’alto o verso il basso delle stesse, e percepire eventuali tagli o strappi che dovessero essere prodotti dal tentativo di intrusione in casa:
in commercio trovate sensori a cordino, a scorrimento e ad asta, che generalmente si agganciano all'interno del cassonetto dell’avvolgibile.

Il sensore con cordino (o roller switch) è quello più diffuso, è composto da uno scatolotto che contiene un roller switch (cioè un interruttore che si azione grazie alla rotazione) che avvolge il filo.
Al momento dell’inserimento dell’impianto antifurto il filo del sensore è in tensione, se per esempio si cerca di sollevare la tapparella si genererà una rotazione del roller switch, che genererà a sua un segnale di allarme nella centrale antifurto.
Utilizzando questo tipo di sensore non si è obbligati a chiudere totalmente la tapparella quando si è fuori casa, però è meglio farlo per evitare falsi allarmi (ad esempio cedimento di qualche centimetro rispetto la posizione in cui viene lasciata, con conseguente allarme).

Il costo di questo tipo di sensore è abbastanza basso, quindi può essere una buona soluzione per un antifurto efficiente e low cost.

Contatti magnetici di allarme per porte e finestre

Simile è l’obiettivo dei sensori per le porte e per le finestre: in questo caso si punta a intercettare il movimento dell’infisso, in maniera tale che un’apertura possa essere prontamente rilevata e segnalata alla centralina d’allarme.

Il contatto ha forma e dimensioni in funzione del tipo di installazione e materiale del serramento da proteggere, infatti un contatto per un infisso in alluminio sarà diverso per un contatto per porta in ferro.

Il contatto, come detto all’inizio, ci segnala l’apertura dell’infisso, quindi ad allarme inserito la porta o finestra deve restare chiusa. Se si ha la necessità di lasciare la porta aperta o semiaperta, si deve trovare una soluzione diversa per proteggere quel varco.

Anche quest’elemento è abbastanza economico, però entra in allarme quando il varco è stato aperto , quindi non si può escludere un danno alla porta o finestra.

Sensore rottura vetro e sismici

Sono dei sensori che riescono a percepire delle vibrazioni anomale (ad esempio l’uso di utensili per aprire una breccia nel muro) oppure quelle derivanti dalla rottura di un vetro.
Si installano come sicurezza addizionale ed in abbinamento ai sensori di protezione perimetrale visti fin ora.

La protezione di allarme interna o volumetrica

All'interno di un appartamento i sensori possono rilevare il movimento e la presenza in un determinato volume posto sotto controllo. Anche per questa categoria di sensori le scelte non mancano: troviamo quelli ad infrarossi, a microonde, quelli che si basano sulla doppia tecnologia e quelli che associano anche la telecamera.

Sensore volumetrico passivo a infrarossi (PIR)

I sensori volumetrici ad infrarossi rilevano la presenza di intrusi nell'ambiente valutando variazioni repentine di temperatura nell'ambiente stesso. In poche parole quando attiviamo l’antifurto nella stanza X il sensore rileverà la temperatura nell'ambiente, se successivamente entra una persona la temperatura nell'ambiente subirà uno sbalzo repentino e manderà il sistema in allarme.

Il punto debole di questa tipologia di sensori sono le correnti d’aria che possono generarsi a seguito della presenza di impianti di riscaldamento/climatizzazione attivi durante il periodo di funzionamento (si pensi ad un impianto di riscaldamento attivato da un termostato).
Correnti d’ria fredda o calda potrebbero portare ad un cambiamento repentino della stanza e provocare un falso allarme.

Sensore volumetrico radar a microonde

I sensori in questione emettono microonde all'interno dell’ambiente, creando un equilibrio all'interno dell’ambiente stesso. Il funzionamento scientifico non è semplice da spiegare, anche perché i sensori non utilizzano tutti lo stesso metodo di rilevazione.
C’è chi sfrutta un concetto di equilibrio energetico e chi l’effetto doppler.

I sensori che sfruttano il principio dell’equilibrio energetico, irradieranno con potenza tale da riempire le zone vuote del loro campo d’azione.
Appena si verificherà l’intrusione nel raggio d’azione del sensore l’energia cambierà e lo sbilanciamento di energia emessa verrà interpretata come un segnale d’allarme.


I sensori che sfruttano l’effetto Doppler, usano il principio che asserisce che se una radiazione a microonda colpisce un oggetto fermo verrà riflessa verso il sensore stesso con la stessa frequenza di emissione, se l’oggetto invece è in movimento la frequenza dell’onda riflessa è diversa, questa differenza farà inviare un segnale d’allarme alla centralina.

Come nel caso precedente, occorre conoscere bene come installarli, in modo da non creare zone non coperte all'interno dell’ambiente.

Sensore volumetrico a doppia tecnologia

Un sensore a doppia tecnologia (DT) funziona con entrambe le tecnologie viste prima: microonde e infrarossi, quindi si tratta di sensori evoluti capaci della doppia rilevazione.
In poche prole se il sensore ad infrarossi rivela variazione di temperatura ed il microonde nessun movimento non succede nulla; se l’infrarosso non rivela variazione di temperatura ed il microonde rivela movimento non succede nulla;
solo quando entrambi vanno in allarme il sistema va in allarme.

La loro diffusione sta registrando molto successo poiché difficilmente generano falsi allarmi.

Sensore volumetrico con telecamera

Questi sensori volumetrici, in buona sostanza sono gli stessi descritti sopra ma incorporano un dispositivo di scatto fotografico oppure di registrazione di mini video ad ogni evento che li fa azionare.

Bisogna non confonderli con la videosorveglianza poiché non hanno eguale portata. L’utilità deriva dal fatto che si può verificare se realmente l’allarme dipenda da una effrazione attraverso una videoverifica.

Rispetto alla fotografia, meglio optare per il mini-filmato, inoltre occorre che funzionino anche di notte tramite luci ad infrarossi.

Sensore a tenda, PET immune, ecc

Esistono tutta una serie di sensori da usare per casi particolari, ad esempio come il sensore a tenda che genera una tenda invisibile sopra il varco da proteggere e va in allarme se qualcuno oltrepassa tale varco.
I sensori PET Immune cercano di tener conto della presenza degli animali (scopri cosa fare in caso di presenza di animali domestici).

Sensore con nebbiogeno

Si tratta di un’aggiunta opzionale all'antifurto, che si attiva come la sirena all'attivazione dell’allarme.

Invece di emettere segnali sonori, però, scalda rapidamente un liquido conservato al suo interno che, in pochissimi minuti (circa 2-3 minuti) si diffonde nella stanza.
Il fumo è bianco, ed impedisce la visione ad un eventuale ladro. Si tratta di un componente sicuro, non irritante né per le persone, né per gli animali, che una volta utilizzato deve essere ricaricato con gli appositi ricambi.
Può costituire un’aggiunta alla sirena per mettere ancora più in difficoltà il ladro e indurlo a lasciare l’edificio.

Le sirene interne ed esterne

La sirena è un altro dei classici componenti del sistema d’antifurto casalingo, con una duplice funzione.
Non solamente la sirena permetterà di emettere un segnale acustico in grado di richiamare l’attenzione e allontanare così il male intenzionato, quanto anche – se installato opportunamente all'esterno dell’abitazione – far intendere che nella casa è presente un sistema di antifurto valido e funzionante. Le sirene installabili nel sistema di antifurto per la casa possono essere più di una, installate internamente o esternamente, e in grado di emettere non solamente segnali acustici, quanto anche visivi.
Le sirene esterne, solitamente sono dotate di batterie e sistemi anti-manomissione (possono essere neutralizzate da schiuma ad esempio).
La sirena interna, ha la funzione di disorientare e creare confusione nel ladro, quindi è sempre consigliabile averne almeno 1 per ogni 80 mq di superficie oppure 1 per ogni piano.

Inseritori a chiave e tastiere

Elemento importante dell’antifurto per la casa è quindi rappresentato dagli inseritori a chiave e tastiere: si tratta dei punti di “attivazione e di “disattivazione” dell’antifurto e, per tale motivazione, sono fondamentali per poter garantire una reale efficacia del sistema.

In particolare, gli inseritori a tastiera sono piccoli pannelli che permettono l’inserimento o il disinserimento dell’antifurto digitando delle chiavi numeriche: gli stessi inseritori sono generalmente in grado di garantire una coerente personalizzazione del sistema d’antifurto, garantendo pertanto al proprietario di poter scegliere quali componenti attivare, quali escludere e eventualmente anche una tempistica predeterminata di attivazione / disattivazione.
Per quanto concerne invece le chiavi, si tratta di piccoli supporti manuali che possono essere in grado di dialogare con il sistema di antifurto domestico, permettendo anche in questo caso l’accensione o lo spegnimento dei sensori.
Oltre tastiere e chiavi troviamo i badge, che possono avere anche dimensioni come quelle di una moneta. I badge sono più trasportabili delle chiavi.

La centrale di allarme

Cuore e cervello dell’impianto di sicurezza è la centrale d’allarme, un dispositivo “base”, al quale si collegano tutti gli altri al fine di rendere pienamente funzionale l’antifurto.
Controllabile anche mediante gli inseritori di cui sopra, la centralina serve dunque a “controllare” e gestire l’antifurto, in maniera integrata e sinergica con tutti i suoi componenti.

Ma quali caratteristiche bisogna guardare quando si valuta un preventivo?

Spesso ci si sofferma solo sulla marca, visto la miriade di caratteristiche e specifiche che caratterizza una centrale d’allarme.
Ciò non basta poichè ogni marca che si rispetti ha a catalogo diverse serie di centrali con prezzi differenti, vediamo allora cos'è importante valutare.

Numero di zone e di apparecchiature collegabili

Il numero di zone della centrale di allarme influisce sul prezzo della stessa, avere una centrale a più zone è importante sia dal punto di vista della gestione d’impianto che dell’affidabilità dello stesso: facciamo un esempio.

Un immobile è protetto da 4 sensori doppia tecnologia, 4 contatti per tapparella, 1 contatto per porta blindata.
Se ad ognuno di questi sensori assegnerò una zona, ogni qualvolta si verifica un evento o qualora ci fosse un’anomalia riuscirei a capire da dove proviene il problema.
Per quest’impianto ci vorrebbe una centrale a 9 zone, che sicuramente non si troverà in commercio.

Si potrebbe scegliere una centralina a 6 o 8 zone (solitamente le zone in numero pari), in questo caso si collegheranno più sensori sulla stessa zona, perdendo così la possibilità di associare ad una zona un’ambiente o un sensore.

Se scegliamo una 12 zone resteranno libere 3 zone per espansioni future ed ogni zona potrà essere associata ad un sensore. Questa scelta magari farà lievitare di un centinaio di euro il preventivo.

Quindi in conclusione la scelta del numero di zone deve essere inquadrata nella tipologia di copertura che si sceglie di dare alla nostra casa e tenendo conto di ampliamenti futuri dell’impianto antifurto.

Anti sabotaggio, antijamming e anti accecamento

Tutte le centrali che si rispettano devono essere dotate di un sistema anti sabotaggio in grado di mandare in allarme il sistema qualora si tenti di scollegare o manomettere la centrale.
Le centraline wireless di ultima generazione possono essere dotate del dispositivo antijamming e anti accecamento, unitamente alla doppia frequenza offrono una protezione più accurata anche di fronte ad esperti scassinatori.

Compatibilità con sensori estranei all'impianto di allarme

La centrale di allarme può essere collegata anche ad altri sistemi per la sicurezza domestica (per esempio un sensore fughe gas) o sistemi salvavita (utile se in casa ci sono anziani che vivono da soli).
Il combinatore telefonico è un dispositivo installato direttamente all'interno della centralina, in grado di avvertire alcuni numeri pre-impostati (di norma, tra 3 e 5) dell’intrusione possibile, inviando un messaggio precedentemente registrato.
Si tratta pertanto del sistema di comunicazione principale tra la centralina d’allarme e il proprietario dell’appartamento o altri soggetti interessati, che riceveranno SMS o telefonate ai propri cellulari nel caso in cui la centralina d’allarme dovesse rilevare qualcosa di anomalo, come una possibile intrusione o, magari, una mancanza di alimentazione.

Antifurto filare e wireless: pro e contro

La scelta tra l’antifurto filare e l’antifurto wireless è una scelta condizionata da numerosi fattori: si pensi a quelli tipicamente ambientali, a quelli più pratici, o ancora a quelli economici.
Ma è possibile individuare un sistema di antifurto che sia migliore degli altri?

Antifurto filare

Iniziamo con lo spendere qualche parola sui sistemi di antifurto filare che, sicuramente, sono la soluzione più gettonata nel caso in cui il proprietario di un’abitazione possa vantare la presenza di tubazioni disponibili, di vani di passaggio (si pensi a contro soffittature o pavimenti flottanti), e così via: in questi scenari, l’antifurto filare è certamente quello più economico e sicuro, considerato che non subisce o genera interferenze elettromagnetiche, a patto che la rete cablata sia realizzata a regola d’arte.

Con un antifurto filare si possono superare le problematiche dovute all'attenuazione delle reti wireless in ambienti molto estesi oppure dove le pareti fanno da schermo al segnale via etere. Dal punto di vista dell’espandibilità o della modifica della posizione è penalizzato rispetto un wireless, poiché ogni modifica comporta modifica alla rete di alimentazione (passare nuovi cavi, allungare cavi, fare nuove tracce o canaline), quindi in fase di installazione bisogna avere le idee ben chiare di cosa prevedere e dove installarlo.

In merito al costo in media se le vie di cavo sono buone, un impianto filare può costare anche un 20% in meno di uno wireless, se devono realizzarsi le tubazioni ex novo i costi vanno a pareggio.

Antifurto wireless

L’antifurto wireless è quello che sta riscuotendo il maggiore successo soprattutto nelle piccole abitazioni: negli ambienti sprovvisti di qualsiasi tipo di predisposizione sono certamente la scelta privilegiata.

Come detto nel punto precedente possono nascere criticità se magari la casa o l’edificio ha muratura schermante o è molto estesa.
Queste criticità possono essere superate attraverso un’accurata progettazione, che prevederà l’aggiunta di dispositivi aggiuntivi a sostegno della buona qualità della rete wireless.

Accanto al problema dell’attenuazione esiste il problema del sabotaggio della rete, cioè attraverso un’azione di disturbo il malintenzionato può impedire la comunicazione tra centrale e sensori.
Oggi i produttori stanno investendo per aumentare la sicurezza dei propri prodotti immettendo sul mercato prodotti bidirezionali (il sensore comunica con la centrale, ma la centrale può comunicare con il sensore per capire se funziona),
con reti che comunicano su più frequenze (se una frequenza è disturbata se ne usa un’altra) ed accorgimenti vari che tendono a limitare le manomissioni.

Un antifurto senza fili può infatti essere installato praticamente ovunque, quindi non ha i limiti del filare per quanto riguarda ampliamenti e modifiche di posizioni dei componenti.
Di contro, l’antifurto wireless è generalmente più costoso se si hanno già le tubazioni, e richiede una sostituzione delle batterie dei singoli sensori, quindi ha un costo di manutenzione maggiore.

Antifurto fai da te o professionista del settore?

Installatore impianto allarme antifurto
Al di là del tipo di antifurto che si installerà a protezione della propria casa o azienda, una scelta preliminare è certamente rappresentata dalla possibilità di poter contare su un antifurto fai da te, piuttosto che affidarsi ad un professionista del settore, abilitato all'installazione degli impianti secondo il DM 37/08 e successive modificazioni, per ottenere un impianto sicuro e a regola d’arte dotato di dichiarazione di conformità.
Il nostro suggerimento non può che essere quello di far ricadere la vostra scelta sulla ditta o l’installatore qualificato: solo un installatore professionista potrà infatti garantirvi la migliore pianificazione di un antifurto su misura delle vostre esigenze, assicurandovi l’assistenza tecnica nei momenti di necessità.

Quanto costa un antifurto?

Purtroppo quando ci sono in gioco molti fattori non è corretto inserire un listino o dare un prezzo secco, potrei dirti che per un’abitazione di 100 mq possono volerci da 1.000,00 a 12.000,00 Sterline Inglesi £ e quindi una cifra che vuol dire tutto e niente.
La cifra a parità di superficie dell’appartamento varia in funzione della tecnologia scelta (il wireless costa più del filare, ma non ha cavi e quindi alla fine forse si andrà a risparmiare un pò), da come proteggono i varchi (le barriere costano di più dei contatti) e dalla città (Milano sarà sicuramente più costosa di Catania), ma anche e soprattutto, il prezzo finale dipenderà molto anche dall'eventuale grado certificato di protezione del vostro sistema, che va dal 1° al 4° grado di protezione, dove già basterà un livello 3 per la maggior parte dei casi.
Visto che un impianto antifurto va costruito sulle vostre esigenze l’unico modo per poter avere il prezzo esatto è quello di chiedere uno o più preventivi da installatori qualificati.

Per proteggere eventuali orologi o pietre preziose, ma anche gioielli si possono utilizzare casseforti, sul mercato esistono infinite possibilità, noi consigliamo di acquistare soltanto prodotti certificati, altrimenti la sicurezza non sarà garantita in caso di scasso!

Ovviamente in aggiunta all'impianto antifurto noi consigliamo anche un impianto di videosorveglianza, che può essere dotato di telecamere filari o wireless, con sensori in alta definizione, con possibilità di essere fisse o mobili e telecomandate anche in remoto con uno smartphone ed APP, esistono anche soluzioni con registrazione in Cloud, così se il ladro dovesse entrare in casa, non sarà in grado di distruggere tutte le prove, perché è fondamentale anche questo punto, cioè dire che senso avrebbe avere 10 telecamere per proteggere tutte le stanze ed anche il perimetro esterno se poi non avete salvato tutte le registrazioni lontano da casa vostra tramite sistema cloud? Il ladro potrebbe entrare, disattivare l'antifurto (se di bassa qualità, tramite schiume ed altri sistemi), tagliare le telecamere e distruggere l'NVR! A quel punto farà ciò che vorrà, addirittura potrà andar via senza lasciare prove per poterlo denunciare!

Quindi consiglio un sistema con telecamere almeno da 5MP di risoluzione, magari blindate e anti spray o almeno anti-vandalo (soprattutto per i modelli da esterno), poi esiste la possibilità di sceglierle anche motorizzate, così da coprire vaste superfici e soprattutto non dimenticate il sistema Cloud collegate magari ad un sistema di connessione in fibra ottica, perché se il ladro dovesse distruggere le prove (distruggendo ad esempio il DVR o l'hard disk dove c'è l'intero archivio), capite bene che avrà poco senso aver acquistato delle ottime telecamere senza un sistema Cloud, cioè dire un sistema con registrazione online che il ladro non potrà disattivare né modificare!

I livelli di sicurezza di un impianto antifurto, per casa od ufficio o banca, và da un livello 1 (minimo) ad un livello 4 (massimo) e questi livelli possono essere certificati soltanto utilizzando materiale di qualità con appunto le apposite certificazioni, che si possono avere sicuramente non utilizzando materiale scadente made in china, questo è chiaro ovviamente, quindi un impianto avrà un prezzo maggiore se avrà un livello certificato, solitamente il livello 4 si avrà nelle banche o gioiellerie, ma anche in alcuni centri commerciali di grandi dimensioni, con o senza l'ausilio di videosorveglianza.

Contattateci per un preventivo personalizzato e senza impegno.

Sotto troverete un file .pdf dove potrete leggere i vari livelli di una cassaforte, solitamente in un appartamento, villa o anche negozio, può essere necessario l'installazione di una cassaforte, per proteggere meglio i propri affetti personali.
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